Extraordinary Stories

AstiTeatro raccontato dalle ragazze e dai ragazzi del Progetto PCTO

Astiteatro
25 giugno 2022

Durante tutta la durata del Festival i  ragazzie e le ragazze del Progetto PCTO parteciperanno attivamente a tutti gli spettacoli raccogliendo informazioni e materiali utili, fotografando e filmando ciò che accade prima e dopo uno spettacolo, il tutto finalizzato alla cura e realizzazione in maniera perlopiù autonoma il blog. 

Gli studenti anche quest’anno racconteranno, attraverso il loro punto di vista, l’ esperienza della rassegna teatrale.

Il progetto

Un progetto di Audience Engagement che vuole raccontare l’esperienza teatrale durante la rassegna di Asti Teatro dal punto di vista dei più giovani.

Le ragazze del progetto PCTO del Comune di Asti che parteciperanno all’edizione 44 del Festival AstiTeatro sono:
Palumbo Sofia, Karaj Sogida, Bosia Manuela, Celiberti Giulio, Tagliatti Filippo, Cammarata Federico Pietro, Kone Yuma, Monesi Giorgia.

Uno spettacolo fantastico.

Un argomento così complesso come la fisica quantistica spiegata da Andrea Cosentino in modo leggero ma che ha saputo imprimersi nella memoria.

Lo spettacolo viene presentato in chiave ironica ma non si è fatto mancare anche dei momenti più seri, accompagnato poi da un sottofondo di suoni e versi che sistemati da Lorenzo Lemme hanno saputo trasportare lo spettatore in quello che veniva spiegato. Non sono mancate neanche delle piccole “pause” accompagnate da musica elettronica e tromba suonata da Andrea Cosentino sempre diversi ad ogni pausa per far “digerire” quello che si è appena visto ma che rimanevano comunque in tema all’argomento.

Tutto inizia con l’entrata di Andrea Cosentino che, in modo ironico, spiega di cosa si tratterà durante l’evento; a seguire entra in scena Lorenzo Lemme e insieme suoneranno il primo pezzo della serata; dopo viene preso da una scatola il pupazzo di un anziano manovrato da Andrea Cosentino dove cerca di spiegare una parte dell’argomento e ad una certa fa entrare in scena un ospite misterioso sempre manovrato da Andrea; a seguire vengono riposti nella scatola e inizia la parte più seria della spiegazione. Tutto questo viene ripetuto fino alla fine dello spettacolo: pezzo musicale, pupazzi che spiegano una parte dell’argomento e momento serio.

Nello spettacolo si parla anche di Alzheimer ma anche questo in modo leggero e un po’ più superficialmente e mostra anche come questa malattia in realtà sia un regredire all’infanzia, perché si perdono prima i ricordi più recenti e poi quelli più vecchi. Per spiegare questo fa uso di una scena del film 2001-Odissea nello spazio, ovvero quella dove David va a spegne il computer AL9000 e, ma man mano che vengono svitate le sue parti, quest’ultimo regredisce fino alla sua nascita, dicendo i suoi primi ricordi, per poi spegnersi definitivamente per sempre.

In sostanza uno spettacolo istruttivo e leggero che ha saputo lasciare un bel ricordo ai suoi spettatori.

– Cammarata

Rimbambimenti è stato presentato in prima nazionale al teatro Alfieri di Asti sabato 25 giugno. Allo spettacolo hanno partecipato molte persone astigiane. Lo spettacolo parlava di un uomo, un fisico, affetto da Alzheimer che dialoga con una marionetta di grandezza umana, la quale rappresenta lui da anziano. L’attore è stato molto bravo ed è riuscito a far ridere e divertire il pubblico, nonostante l’argomento impegnativo. Alla fine dello spettacolo è stato applaudito fragorosamente e con entusiasmo da tutti gli spettatori in sala.

Queste sono alcune foto che sono state scattate prima dell’inizio dello spettacolo. Come si può vedere il pubblico era molto numeroso già prima che lo spettacolo iniziasse.

– Bosia

Lo spettacolo andato in scena ieri, una rivisitazione in chiave contemporanea della fabula di San Francesco, ci ha colpito positivamente a partire dagli attori, che hanno avuto un’eccellente maestria nel calarsi nel personaggio, per non dimenticare poi quel pizzico di umorismo che ci ha intrattenuti per tutta la serata. La storia era molto avvincente e ben costruita (come abbiamo potuto vedere anche nel prologo), e ci ha colpito anche l’interazione degli attori con il pubblico, capaci di coinvolgerlo e quindi renderlo partecipe dello spettacolo.

Infine l’ambientazione, seppur semplice, ci ha dato l’idea del contatto con la natura, facendoci calare meglio nell’ambientazione e nell’epoca di San Francesco (anche attraverso i vestiti e il linguaggio).

– Tagliatti e Celiberti